7 milioni di euro. Dettagli nella relazione tecnica del riordino settoriale – CasinoItaliani.it

Costo della nuova concessione per il gioco online: 7 milioni di euro. Dettagli nella relazione tecnica del riordino settoriale

La relazione tecnica del Mef allegata alla bozza di riordino del gioco online presenta disposizioni significative per quanto riguarda i finanziamenti e le concessioni. Il comma 5 prevede un pagamento unico di 7 milioni di euro da parte delle società detentrici delle concessioni, giustificato dal notevole aumento delle entrate nel settore del gioco a distanza.

Il riassunto della relazione tecnica

In data 18 dicembre, durante la riunione del pre-consiglio dei Ministri, si è discusso dello schema del decreto legislativo riguardante il riordino del settore dei giochi, focalizzandosi principalmente su quelli a distanza, come previsto dall’articolo 15 della legge 111 del 9 agosto 2023.

L’aumento dell’una tantum è motivato dalla crescita della raccolta del gioco a distanza, raddoppiata tra il 2019 e il 2022, con una stima di ulteriore aumento del 30% entro la fine del 2023. 

La relazione tiene conto dell’eliminazione del limite massimo di concessioni e prevede il rilascio di circa 50 concessioni, stimando un contributo totale all’Erario di circa 350 milioni di euro, suddivisi in circa 200 milioni nel 2024 e 150 milioni nel primo semestre del 2025.

Il decreto stabilisce che tali pagamenti saranno regolamentati attraverso un bando di gara. In aggiunta all’una tantum, il canone di concessione annuale, calcolato al 3% del compenso annuo, contribuirà a un introito annuo di circa 100 milioni di euro a partire dal 2025, considerando l’incidenza attuale sulle altre concessioni di gioco pubblico.

Inoltre, la relazione tecnica prevede l’istituzione di un albo per la registrazione dei Punti Vendita Ricariche (PVR). L’iscrizione all’albo richiederà un pagamento di 200 euro per il primo anno e 150 euro negli anni successivi. Con un numero stimato di circa 30.000 PVR, ci si aspetta un introito di circa 6 milioni di euro nel primo anno e 4,5 milioni di euro negli anni successivi.

Complessivamente, l’adesione di circa 50 operatori e l’istituzione dell’albo dei PVR potrebbero contribuire a un significativo gettito economico per lo Stato.

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